One World


"Il giro del mondo in ottantacinque giorni"

Il "giro del mondo" non è un'idea molto originale, ma farlo davvero lo è un po' di più.
L'undici maggio 2016 all' aeroporto di Auckland, in attesa dell'imbarco del volo EK435 per Brisbane, al gate accanto annunciavano Latam per Santiago del Chile.
Sapevo dell'esistenza di quel volo, ma vederlo dal vivo, "toccarlo", mi suscitò e il desiderio irrefrenabile di saltarci su.
Peraltro non avevo mai trasvolato il Pacifico e quel volo dall'Oceania al Sudamerica sarebbe stato perfetto come prima volta.
Tornare a casa "dalla parte opposta" solo logica conseguenza.
Un anno dopo quel desiderio l'ho esaudito.

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Dal Panama alla Colombia, la ragazza del motoscafo


Si "toccano" per qualche centinaia di km, ma tra Panama e Colombia non ci sono punti di frontiera terrestri. 
La Panamericana, il sistema stradale che collega nord e sud America lungo la costa Pacifica presenta un'unica soluzione di continuità proprio a cavallo di questi due Paesi.
La leggenda narra che siano (stati) i cartelli dei narcos a non volere una strada che attraversasse quella frontiera, perché i controlli avrebbero potuto interferire con i loro traffici. 
Più verosimilmente la motivazione è economica: un'ampia fascia a ridosso di quel confine è costituito da foresta disabitata; la scarsa domanda non avrebbe giustificato -e non giustifica- le spese di costruzione, manutenzione e controllo di una strada.

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Vamos por Colombia: Medellin


Nell'immaginario collettivo la Colombia sembrerebbe essere soltanto la terra dei Narcos, di traffici illegali, guerra tra bande, violenza nel nome di Pablo Escobar.
Quell'indecenza del sito "viaggiare (in) sicuri" del Ministero degli Esteri alla voce Colombia elenca una serie spaventosa di pericoli:
-Il Paese è caratterizzato da alti indici di violenza connessi alla criminalità organizzata e da una diffusa micro-criminalità...
-Permangono costanti i numeri di omicidi e sequestri, così come l’attività di bande di narcotrafficanti, soprattutto nelle zone di frontiera...
-Sono ricorrenti le aggressioni di passeggeri sui taxi...

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Vamos por Colombia: Cali


E' la terza città più grande della Colombia, ma -si legge- la più pericolosa. Cali , addirittura, occuperebbe un posto nella top-ten nella classifica delle città più pericolose al mondo; basterebbe questo per indurci in tentazione di visitarla.
Quattro anni fa sono stato a San Pedro Sula, Honduras, quella che allora (adesso pare sia dietro Caracas) veniva considerata la più pericolosa di tutte: non saranno certo i narcos colombiani a spaventarmi...

Come spesso accade, la realtà dei fatti è completamente diversa. Cali probabilmente non si può definire bellissima, ma è davvero affascinante. E tutt'altro che pericolosa.

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Da Cuenca a Piura, frontiera Ecuador-Peru


Diciassette maggio 2017, volo air Panama, Panama City-Puerto Obaldia. Dall'avamposto panamense caraibico, dodici giorni di tempo per arrivare a Piura, quinta città del Perù, nel nord-ovest del Paese: il 29 sera abbiamo due posti prenotati sul volo serale Avianca per Lima.
Superata via mare la frontiera Panama-Colombia, attraversato il Paese di Pablo Escobar da Capurgana a Ipiales, varcata a piedi la frontiera con l'Ecuador, visitata la suggestiva Quito, trascorsa una pazza notte in un villaggio a 30 km da Riobamba, il 27 maggio arriviamo a Cuenca, terza città per numero di abitanti dell'Ecuador ed una delle più ricche. E si vede. Bella gente, auto nuove, strade con arredo urbano molto curato e una linea di tram in costruzione (anche se ci diranno che i lavori sono fermi, per mancanza di soldi...).

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Melanesia, melanesiani e uomini bianchi


La Melanesia è la regione del pacifico che comprende quattro stati indipendenti, Fiji, Vanuatu, Solomon Islands, Papua New Guinea.
E un'altra isola, la Nuova Caledonia, territorio d'oltremare francese.
"La domanda nasce spontanea": cosa c'entra la Francia con un'isola dell'Oceania?
Beh, certo, la Nuova Caledonia è il male minore, in quella parte di mondo. Basta ricordare che per trent'anni, dal 1966 al '96 quelli di "Liberté, Égalité, Fraternité", hanno testato le loro armi nucleari in Polinesia -quella francese, ci mancherebbe- regalando devastazione e morte.

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