ONEWORLD

Girare intorno al mondo


"Il giro del mondo", inteso come ritornare nello stesso punto da cui si è partiti dopo aver attraversato tutti i meridiani,
è un'idea tanto suggestiva, quanto poco originale.
Basta fare una ricerca in rete per trovare montagne di articoli in cui si celebra, o almeno si sogna, questa "impresa" associandola a qualcosa di epico o di romantico.

Partendo dall'Italia la chiave è semplicemente trasvolare l'oceano Pacifico una volta sola, non importa in quale verso. A quel punto la strada più breve per tornare a casa sarà proseguire in quello stesso verso: Asia e/o Oceano Indiano se si proviene da ovest, America e Atlantico se da est.
E il giro è cosa è fatta.

Certo, occorrono soldi. Ma molti meno di quelli che il vacanziere ferragostano immagini. E tempo: più se ne ha a disposizione e più "il giro del mondo" potrebbe diventare interessante. Ma qui si entra nel soggettivo.

Ho trasvolato il Pacifico due volte e, dunque, per due volte sono tornato a casa dopo aver attraversato tutti i meridiani.

La prima volta il giro del mondo, tra maggio e luglio 2017, fu pianificato: in senso orario, volo transpacifico -Santiago del Cile-Auckland- comprato ben due mesi prima.

La seconda, ancora verso ovest, da novembre '22 ad aprile '23, ma costruito strada facendo, partito con in tasca biglietti aerei sola andata fino a Bogotà.



ONE WORLD I


La prima volta, in ottantacinque giorni

L'undici maggio 2016 in aeroporto ad Auckland, in attesa dell'imbarco del mio EK345 per Brisbane, dal gate accanto l'altoparlante annunciava "ultima chiamata" del Latam per Santiago del Chile. Sapevo dell'esistenza di quel volo, ma vederlo dal vivo, suscitò in me l'irrefrenabile desiderio di prenderlo.

E un anno dopo ero a bordo di quel volo...

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ONE WORLD II


La seconda volta, in centoquarantacinque giorni

Ancona-(Muc, che è sempre un piacere)-Lisbona, con Lufhtansa; nuovamente in Portogallo dopo trentuno anni, ma solo come trampolino per Capo Verde, il 137° Stato sovrano in cui ho messo piede. Ma l'Africa, ancora una volta, solo "toccata e fuga": da Praia a Toronto, con breve sosta alle Azzorre. Un interessante, e relativamente economico, itinerario alternativo per trasvolare l'Atlantico.
Da tempo sono nella black-list degli Yankees...

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