Più sofferto, ma che sfizio!







29 aprile 1990: QUEL GIORNO C'ERO ANCH'IO


C'eravamo tanto amati per un anno e forse più; c'eravamo poi lasciati, non ricordo come fu"

Era domenica, ovviamente. Perché allora le partite si giocavano contemporaneamente, la domenica pomeriggio A differenza della stagione del primo scudetto non andai mai allo stadio, ma non potevo mancai il giorno della festa.



NAPOLI-Lazio 1-0 dai "Distinti", sotto l'orrenda copertura da poco completata a seguito dei lavori di rinnovamento dell'impianto di Fuorigrotta per i mondiali '90, il goal di Marco Baroni di testa con il solito assist di Diego e poi l'attesa del fischio finale.
Lo scudetto, tre anni dopo, tornava a Napoli, festa grande allo stadio e in città.



AGGANCIO CON LA MONETINA


L'otto aprile 1990, il Napoli, un punto in meno in classifica dal Milan in trasferta a Bologna, di scena a Bergamo.
In un gioco equo il pareggio sul campo contro l'Atalanta avrebbe consentito agli azzurri di raggiungere la vetta, ma contro le squadre a strisce il gioco, equo, non è.



Al Bologna non veniva convalidata una rete nonostante la palla avesse palesemente superato la linea di porta, mentre i nobili tifosi orobici davano, come al solito, il "meglio" di sé invocando Vesuvio e Colera (poi è arrivato il Covid: "Nun sputà 'n cielo, ca 'n faccia te torna") e lanciando di tutto sul campo.
Il caso volle che una monetina colpisse Alemao e -ben venga risultato giusto con procedimento sbagliato- l'aggancio al Milan arrivò con la ineccepibile vittoria a tavolino.

Al termine del campionato ritenni corretto ringraziare i tifosi dell'Atalanta che con il loro (scriteriato) gesto, resero giustizia al furto di Bologna.
E quale modo migliore, se non rimborsare loro le spese sostenute? Purtroppo la missione non andò a buon fine, perché l'Atalanta Bergamasca Calcio scelse di non collaborare e mi rispedì il vaglia postale.





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