I VIAGGI PIU' BELLI




Sette passaporti completati ben prima della scadenza, anche l'ottavo con 11 pagine già "sporche" di timbri; Ho messo piede quasi in centocinquanta Stati Sovrani (ma anche Nagorno Karabakh, Western Sahara, Transnistria, Alture del Golan, Guyana francese...) nei cinque continenti abitati.
Il classico: "ho lasciato il cuore", in Melanesia e nelle Filippine, ma anche nei Paesi Baltici, in Russia&Bielorussia, Turkmenistan, Bhutan, Comore...
"Senza respiro", ammirando le cascate di Iguazú, Vittoria e Niagara; correndo e cialtroneggiando tra le dune dei deserti della Namibia, nel Salar ad Uyuni, ad ottantasei metri sotto il livello del mare in California.
"Adrenalina pura", la scorta armata a Peshawar, il coprifuoco violato a Kunduz, i fucili puntati dai fanatici soldati israeliani ad un confine con la Palestina e quello di un (presunto) poliziotto nella periferia di Phnom Pehn, di notte, mentre giravo in motorino; le decine di frontiere valicate a piedi, qualcuna pure illegalmente, l'interminabile viaggio in un carro merci nel "Treno del ferro" nel Sahara...
La visita del Centro spaziale europeo in Guyana francese, al Dco della Docklands Light Railway di Londra e, soprattutto, al cantiere del "Channel Tunnel" dal lato britannico, sei mesi prima dell'apertura: "esperienze dal valore immenso". Un Capodanno in Siberia (2006), uno in Afghanistan (2013), quello su un'isola nel mar di Sulu (2008), tre InterRail (1987, 1989, 1990), due giri del mondo (2017, 2022/2023)...

Tutto bello, bellissimo. E interessante.

Ma niente -assolutamente niente- al confronto delle emozioni provate durante i quattro "viaggi" itineranti, ciascuno lungo circa dieci mesi, attraverso l'Italia centro-settentrionale.



LA STORIA HA VOLUTO UNA DATA



Il primo non si scorda mai.
Nessuna prima volta si scorda mai, figuriamoci quella.
Iniziata un caldo pomeriggio di settembre a Brescia, si concluse trionfalmente a Napoli
il 10 maggio 1987, perché la Storia volle quella data.
E quella sarà per sempre.
"Un'ombra nera sulla prima sconfitta del Napoli", a Firenze il 4 gennaio 1987, 14° d'andata gli azzurri persero il primo posto in solitaria che detenevano da cinque giornate.
"Oggi abbiamo capito che stavamo giocando contro A TUTTI QUANTI" -Diego ai microfoni della Ds-
"Ma per vincere bisogna giocare contro tutti" -rilanciò l'astuto Marcello Giannini-
"Sì, ma oggi non stavamo giocando soltanto contro ALL'INTER e ALLA FIORENTINA..."
"Chi vuol capire capisca", chiosò Giannini, mentre Diego andava via con un gesto di sfida.
Fatale. Per gli altri.
Firenze, 4 gennaio 1987, ore 17,00 circa. In quel momento, con sedici partite ancora da giocare, il Napoli aveva vinto il suo primo scudetto.

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BIS, PIU SOFFERTO MA CHE SFIZIO


Non ancora del tutto rimarginata la ferita dello scudetto gettato al vento nel 1988, il bis nell'anno dei dei mondiali in Italia.
Si partì da Ascoli il 27 agosto 1889 per giungere a Napoli il 29 aprile 1990: "viaggio" più sofferto, ma che sfizio piegare l'impero del Berlusca. Provarono anche quella volta a fermarci a modo loro, ma bastarono 100 lire ben investite a Bergamo.
Decisiva la penultima di campionato; azzurri impegnati a Bologna e tre reti in 15 minuti chiusero immediatamente il conto. Per il Milan, la fatal Verona. In vantaggio nel primo tempo raggiunti da un colpo di testa di Sotomayor e poi, ridotti in nove, superati da un pallonetto di Pellegrini all'ultimo minuto.
Sarebbe bastato il pareggio nell'ultima al San Paolo contro la Lazio, ma fu vittoria con goal di Baroni, sul solito assist di Diego.

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LA STORIA A VOLTE SI RIPETE


Per il tris abbiamo dovuto attendere 33 anni. In un mondo equo ne sarebbero bastati meno. Ma è storia vecchia:
chi sfida le tre squadre a strisce eve essere pronto a misurarsi con più avversari...
Da Verona, Ferragosto 2022, una lunga sinfonia azzurra. Nel girone d'andata doppia vittoria all'Olimpico, ma anche a San Siro rossonera e Bergamo. Dopo la lunga sosta per i mondiali, la sconfitta a Milano con l'Inter, ma la manita ai torinesi alla 18esima chiuse il conto già a gennaio.
Non sarebbero bastati venti Orsato&Mazzoleni per fermarli. E, ad onor del vero, nemmeno ci provarono.
Serviva soltanto definire dove. E quando.
A Udine, 04/05/2023.

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AG4IN


"Vincete ogni trent'anni" il mantra che ci hanno ripetuto dopoil terzo trionfo. Due anni dopo, invece, AG4IN Napoli Campione!
Viaggio iniziato nel peggiore dei modi nell'indigesta Verona, terminato nel migliore, a casa nostra.
Ma rischiando davvero di finire in terapia intensiva a "cardiologia".
A tre tappe dalla meta, alle ortiche contro il Genoa in casa alla terzultima il bonus conquistato grazie al contributo di "amici" bolognesi (Orsolini) e romani (Soulé).
Ci attenderà una lunghissima settimana.
Improduttivo provare a parlare d'altro.
"Come stai?" -"E comm'aggia stà?"-
"Com'è il tempo?" -"E comm' adda essere?"-
"Cosa hai mangiato a pranzo?" -"Ma che vuò mangià?"- "E se ci mettessimo in coda per comprare il Labubu?"...

La musica di Pino Daniele e quella dei Pink Floyd terapia paliativa, ma non risolutiva. Ogni notte, immancabile, un risveglio improvviso con urlo:
"Quanto mancaaa?"
E finalmente arriviamo, miracolosamente ancora in vita, al 18 maggio, ore 20,45. Il Napoli Parma, Inter in casa con la Lazio Milano, si gioca in contemporanea. Duemila e rotti anni fa un tizio morì e riuscì a resuscitare (almeno così ci raccontano) una volta sola dopo tre giorni. Noi, tra le 22,30 e le 22,55 almeno tre volte.
All'intervallo, a Milano 1-0, a Parma 0-0. C'è ancora un tempo da giocare.
"Ce la faremo." (...?)
Ma a Parma si resta sullo zero a zero, due volte la traversa. Tira una brutta aria. Imprecazioni e gocce per il cuore.
22,25 A Milano (San) Pedro ci mette la mano: uno a uno.
22,26 No, annullato. Maledizione.
22,28 No, il Var dice che è buono: uno a uno.
22,37 Inter di nuovo avanti, due a uno. Ri-maledizione.
Stavolta è finita. Addio.
22,41 Possibile rigore per la Lazio a Milano. Interviene il Var.
22,43 Il Var conferma il rigore. Il nostro cuore è fermo da molti secondi...
22,44 Pedro Eliezer Rodríguez Ledesma da Santa Cruz de Tenerife, meglio noto come (San) Pedro non sbaglia: 2-2. Il cuore ricomincia a battere
22,47 Parma: "Ecco che riceve Neres, uno contro uno, va giù Neres, calcio di rigore! -urla Pardo per Dazn-
Calcio di rigore per il Napoli! Calcio di rigore per il Napoli! Clamoroso al Tardini, minuto novantasei"
Piango. Piangiamo. Un pianto isterico, liberatorio. Ma il Var cancella il rigore, mentre l'Inter a Milano fa tre a due.
Per fortuna troppo in fuorigioco per non annullarlo.
Due a due, zero a zero i risultati finali. E va bene così. A qualsiasi altro evento, anche a favore del Napoli le mie coronarie non avrebbero resistito.
Chiuderemo il conto cinque giorni dopo a casa nostra.
Scugnizzi, avanti.

"Sono...le 22...e 48 minuti...del 23 maggio...2025. Il Napoli è campione d'Italia per la quarta volta nella Sua storia. Possono adesso fiorire gli scudetti al centro del Diego Armando Maradona"
(F.Repice)

E noi?
"FELICI NEL POSTO PIU' BELLO DEL MONDO".

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