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«Ci sono posti dove vai una volta e ti basta, e poi... c’è Napoli»
(John Turturro, Passione)
Per me è più d'uno il posto in cui andare una volta non m'è bastata. E se mi risulta complicato -forse impossibile- stilare una classifica dei Paesi più "belli" tra i centotrentanove in cui ho messo piede, un po' più agevole è individuare quelli in cui non mi stancherei mai di tornare.
L'ordine potrebbe cambiare a secondo dell'umore del momento; a fatica ho dovuto escludere Estonia, Germania, India, Isole Solomone, Kirghizistan, Lettonia, Thailandia (a dieci si arriva in un attimo), ma adesso la vedo così:
(John Turturro, Passione)
Per me è più d'uno il posto in cui andare una volta non m'è bastata. E se mi risulta complicato -forse impossibile- stilare una classifica dei Paesi più "belli" tra i centotrentanove in cui ho messo piede, un po' più agevole è individuare quelli in cui non mi stancherei mai di tornare.
L'ordine potrebbe cambiare a secondo dell'umore del momento; a fatica ho dovuto escludere Estonia, Germania, India, Isole Solomone, Kirghizistan, Lettonia, Thailandia (a dieci si arriva in un attimo), ma adesso la vedo così:
Rientra nella lista dei Paesi sconsigliati da molti Ministeri degli Esteri dei Paesi occidentali e ottenere il visto non è la solita formalità a pagamento. A Peshawar, la mia porta d'ingresso nel Paese, mi fu assegnata la scorta armata e, a turno, tre poliziotti mi seguirono in tutti i miei spostamenti. Strana sensazione ma poi, rotto il ghiaccio, fu persino divertente.
I pakistani sono un po' invadenti, ma hanno un cuore immenso; sono entrato nelle case della gente, invitato ad un matrimonio da sconosciuti, sono riuscito anche lì a sedermi accanto al macchinista di un treno Rawalpindi-Quetta.
Impossibile le relazioni con l'altro sesso e questo non è bello, ma in Pakistan ci tornerei lo stesso, per tutto il resto.
Sono stato in Pakistan a dicembre 2015
Шашлы́к e пельмени, cметана e блины; kваc...
Shashlik e pelmeni, smetana e blini; kvas...
Ma la madre Russia ha molto e ben altro da offrire che semplicemente ottimo cibo; tra i ricordi più belli, un Capodanno in Siberia a -44 C.
E, ancora, un lungo viaggio in auto da Riga ad Ivanovo, la "Città delle spose", evitando Mosca, preferendo piccole città e villaggi.
Per chi ama i treni è il paradiso. La Transiberiana, la monumentale metropolitana di Mosca, gli eletrichka. Ma non ho avuto mai la possibilità di sedermi accanto ad un macchinista.
Ci proverò ancora.
Sono stato in Russia quattro volte, la prima a luglio del 1992
"Se la prima volta ci vai per le montagne, poi ci torni per la gente".
Così la Lonely Planet introduceva il Nepal qualche anno fa; in realtà non ci sono andato per le montagne nemmeno la prima volta e, invece, ho subito scoperto la trascinante cordialità dei nepalesi.
Cento motivi per tornarci, ma anche solo per gustare i Momo, i migliori ravioli del mondo.
Ho dovuto raggiungere l'estrema parte sudorientale del Paese, Biratnagar, dopo un lunghissimo viaggio in bus, per vedere gli unici binari e qualche vecchia carrozza ferroviaria di una linea che una volta collegava all'India
Sono stato in Nepal a luglio 2014
Appena messo piede in Colombia, è stato amore a prima vista. Tutto il contrario di quello che si legge o si possa immaginare.
Ai tempi di Escobar (forse) si moriva per poco, ma adesso Medellin è una città moderna, pulita, ordinata con un efficiente sistema di trasporti pubblici, in particolare l'eccellente integrazione funivia-metropolitana.
Cali, dal mio punto di vista, è solo leggermente meno affascinante; le spiagge caraibiche non sono famose come altre, ma anche per questo, più interessanti.
La seconda volta ho visitato Bogotá, la terza dalla Capitale ai Caraibi attraversando Venezuela; Cartagena è spettacolare, Barranquilla altrettanto.
Sono stato in Colombia a maggio 2017, giugno 2019 e gennaio 2023
Un Paese complicato, oggettivamente non adatto ai beginners, privo di strutture turistiche standard, alloggi molto cari e, di notte, davvero pericoloso. Malaria e febbre gialla le malattie tropicali più diffuse e poi serpenti e insetti velenosi; per la puntura di non so cosa ci stavo rimettendo una gamba.
Ma gli abitanti, melanesiani, a dispetto dei lineamenti del viso e degli atteggiamenti apparentemente rudi, hanno un cuore grande e un senso di ospitalità fuori dal comune e tutti i disagi passano in secondo piano.
Per caso ho scoperto la provincia di Madang. E una fetta di cuore è rimasta lì.
Sono stato in Papua Nuova Guinea a giugno 2016, giugno 2017 e novembre 2018
Dieci volte in Indocina di cui tre anche in Cambogia, la prima nel lontano 1998, quando a Siem Rep non era ancora arrivato il turismo di massa. Difficile l'impatto con la Capitale Phnom Phen, ben presto superato per poi restare irrimediabilmente ammaliato. Dai luoghi, dal sorriso, la cordialità e la dignità della gente, come quasi ovunque nel Sud est asiatico. Ma in Cambogia un po' di più.
La prima volta in aereo da Bangkok, poi solo via terra attraversando a piedi i confini da/per Thailandia. Una volta pure via mare, da Sianoukville a Trat. Adesso c'è la strada e un bel ponte, ma allora no. E fu necessario, dopo il trasferimento a Koh Kong con un aliscafo che cadeva a pezzi, trovare una barca di pescatori che mi condusse in territorio thailandese. Mi scaricò in mare, a 50 metri metri dalla riva.
Altrettanto avventuroso il viaggio verso il confine vietnamita nella provincia di Ratanakiri percorrendo 70 km di strada non asfaltata in motorino.
L'Indocina è stata la mia palestra: è in Cambogia che ho imparato a viaggiare.
Sono stato in Cambogia nel 1998, nel 2000 e nel 2008
La prima volta nel 1992, primo viaggio intercontinentale (se gioventù sapesse...),
la quarta poco settimane fa.
Le cose stavano cambiando rapidamente, ma la pandemia ha riportato il Paese ai tempi del "periodo speciale".
Ma la "Isla grande" è ancora un luogo magico e continua a riservare inaspettate sorprese. Basta restare fuori dai circuiti turistici e alla larga da Varadero e i Cayos, per fare un salto nel tempo.
Per chi ama la ferrovia a Cuba va a nozze; ci sono binari dappertutto e, sebbene circolino pochi (e malandati) treni spunta sempre qualcosa di interessante.
Sono stato a Cuba nel 1992 e poi nel 2014, 2016, 2018, 2019, 2022, 2023
"Mi sono liberato dei boulevard parigini, della notte madrilena, degli odori delle campagne francesi e dell'aria umida dell'Atlantico, persino delle stravaganze londinesi. Mi sono liberato di tanti posti. Ma non riuscirò a liberarmi delle strade in mezzo ai boschi di betulle, di quel verde che la primavera comincia a dipingere con un'intensità più forte, di quelle piccole case in mezzo alla campagna e della visione dei grandi "bloc", del sapore del draniki, di quei visi di donne anziane segnate dalla povertà, dello sguardo pulito dei bambini, dell'odore delle case e dei tappeti che le ornano, della luce del giorno che entra nella tua camera e ti sveglia, dell' immagine, forse effimera, di efficienza ed ordine che ti lascia un kholkoz. E di tante altre cose..."
Ottava volta in Belorussia ad aprile 2023; mancavo dal 2014. Affascinante come sempre, forse ancor di più.
Sono stato in Bielorussia Otto volte, tra il 2004 e il 2023
Dei frenetici Paesi del Sud Est asiatico è il più folle. Delle 7641 isole di cui -si legge- pare sia formato l'arcipelago ho messo piedi più o meno in cinquanta; non aspiro a visitarle tutte e mi sono bastate per comprendere lo spirito e la filosofia del Paese e dei suoi abitanti. E' coinvolgente che si viva senza soluzione di continuità 24/24, non solo nelle grandi città, ma anche nei piccoli villaggi. Sono agevoli gli spostamenti, è ottimo il rapporto qualità-prezzo degli alberghi; vario ed eccellente il cibo.
Menzione a parte per la Capitale. Il primo impatto è devastante per la confusione, il traffico caotico, l'inquinamento acustico ed atmosferico. Ma una volta capito come funziona, Manila diventa irresistibilmente affascinante.
Sono stato nelle Filippine diciassette volte, la prima ad agosto del 2000
Se esistesse il paradiso certamente assomiglierebbe in qualcosa ad Efate. Uno dei cinque stati sovrani della Melanesia, un arcipelago in mezzo al Pacifico ancora non invaso dai turisti-piranha. Mare cristallino e natura incontaminata con una vegetazione rigogliosa e distintiva. Relax ed emozioni, tramonti ed albe.
Ma, soprattutto, l'incredibile, per certi versi imbarazzante, ospitalità degli indigeni.
"Goooood mo(r)niiiing" , le loro case sono sempre aperte all'ospite che sa apprezzare;
"Plìs come again", immancabilmente, quando andavo via.
Quegli inviti vanno onorati. Bisogna tornare, a Vanuatu. Al più presto.
Sono stato a Vanuatu a giugno 2017; ritornato ad ottobre 2018